Vi proponiamo l'intervista di "Affari Italiani" alle tre Capolista presentate da Sergio Scalpelli nella conferenza stampa al Teatro Parenti.

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Vi proponiamo l'intervista di "Affari Italiani" alle tre Capolista presentate da Sergio Scalpelli nella conferenza stampa al Teatro Parenti.

Riformisti Milano Laura Specchio Giulia Pastorella Alessia Cappello e Sergio Scalpelli a 2021 07 09

Riformisti Milano: tre donne alla guida della lista

Presentazione ufficiale al Parenti per Giulia Pastorella, Laura Specchio ed Alessia Cappello, in testa alla lista dei Riformisti milanesi.

Chi sono le tre donne Capolista.

Milanesi, per nascita e per scelta, pienamente radicate nel tessuto produttivo della città, dove sono impegnate professionalmente ricoprendo incarichi di responsabilità, con un percorso politico in ascesa. Come anticipato da Affaritaliani.it Milano, saranno tre donne a comporre la testa di lista dei Riformisti, che sostengono Beppe Sala alle elezioni di quest'autunno. Giulia Pastorella, Laura Specchio ed Alessia Cappello: la loro candidatura è stata formalmente presentata alla stampa alteatro Parenti. (Potete riascoltare la conferenza cliccando qui)

Tre storie diverse che si intrecciano: Pastorella ha aderito ad Azione nel 2019 e porta una visione europeista, ma anche la sensibilità legata ai servizi alla persona propria di una futura neomamma. Specchio, capogruppo dei Civici a Palazzo Marino, esperta di lavoro, welfare e di tutte le delicate dinamiche sottese a tali ambiti. Cappello, Italia Viva, accolta da Milano dove si è realizzata professionalmente come manager nel settore fashion.

SCALPELLI:

"Oggi c'è spazio per le forze riformatrici e liberaldemocratiche"

Le ha introdotte Sergio Scalpelli, che ha spiegato il percorso che ha portato alla scelta dei Riformisti di porre Specchio, Cappello e Pastorella in testa alla propria lista:

"Abbiamo ritenuto fosse una bella opportunità, le principali forze che costituiscono il nostro gruppo avevano già in mente queste candidature di prim'ordine di donne impegnate in prima linea. Un'occasione unica che abbiamo colto".

Allargando lo sguardo agli orizzonti del progetto riformista, Scalpelli ha aggiunto:

"Il Governo Draghi segnerà un passaggio profondo e darà forza contro sovranismi e populismi. E c'è in questo contesto spazio per il manifestarsi di forze riformatrici e liberaldemocratiche che già esistono. L'esperimento milanese è paragonabile in parte con quanto sta facendo Calenda a Roma, ma con in più quella componente di civismo riformista che guarda alla rappresentanza sociale nel Nord".

L'obiettivo, oltre le Comunali, è noto:

"La grande sfida verso le Regionali del 2023 è riuscire a parlare agli strati intermedi dell'elettorato lombardo che si sono stancati di un centrodestra in declino ma non hanno ancora trovato la propria rappresentanza".

PASTORELLA:

"Connettività e diffusione per una Milano che si reinventa"

"Nata milanese, europea per scelta": così si è presentata Giulia Pastorella.

"Milano può e deve continuare ad essere un traino a livello europeo".

Due le parole chiave per l'esponente di Azione: connettività e diffusione.

"Abbiamo in mente una città policentrica e connessa a più livelli: sia con il digitale che tramite i trasporti. Ma la connettività è anche quella dei quartieri e delle comunità che li abitano. La diffusione riguarda i servizi ma anche la vita concreta delle persone: allo smartworking preferisco il modello del near working".

Per una Milano che si reinventa, proprio come suggerito dal nome del progetto Reinventing Cities al quale il capoluogo lombardo ha aderito. Altro fronte su cui Pastorella si sente in prima linea: nidi, doposcuola e servizi alla persona.

"Si può fare di più e meglio - ha spiegato - Il cambiamento in sé non è la chiave se prescinde da una direzione: l'obiettivo è prendere quanto di ottimo Sala ha già fatto e migliorarlo ulteriormente".

SPECCHIO:

"Lavoro, dal Comune non assistenzialismo ma sostegno"

"Mi occupo di lavoro a 360 grandi come consulente di impresa - si è raccontata Laura Specchio - Con spirito ambrosiano ho scelto di mettere queste competenze al servizio della città rimboccandomi le maniche. Milano ha la capacità di ripensarsi, sono le persone che devono essere messe al centro di ogni riflessione perché, come ci hanno ricordato questi mesi, è il rapporto umano quello che resta, con i suoi sogni, progetti e prospettive. Il post pandemia ci impone una discontinuità. Ed è un segnale che Milano può dare a tutto il Paese quello di ripartire da donne portatrici di esperienze, competenze e sensibilità".

Specchio prosegue:

"Il nostro programma prevede un approfondito ascolto dei rappresentanti del terzo settore, delle organizzazioni, delle professioni, delle partite Iva, delle associazioni. E rilanciare la città partendo da lavoro e welfare, con proposte che nascono dentro un contesto".

Qualche esempio? Più formazione per le competenze digitali, l'inserimento dei giovani, il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche:

"Non assistenzialismo ma sostegno - ha sintetizzato l'esponente dei Civici - con un ruolo da protagonista per i presidi territoriali più vicini ai cittadini, ovvero Comune e Municipi. Il Comune, ente di riferimento più di Regione e Governo, deve farsi regista ed elemento propulsore di questo rilancio".

CAPPELLO:

"Milano può imporsi come capitale della cultura"

"Milano mi ha accolta in tutti i modi possibili - ha esordito Alessia Cappello ricordando il suo arrivo sotto la Madonnina da un piccolo paese del Veneto - Ho trovato casa ed una opportunità di carriera, le amicizie e mio marito. E questo è esattamente quello che la città deve continuare a fare per i giovani e le donne: essere casa e rappresentare una opportunità".

Manager nel settore fashion, Cappello conosce bene il potenziale dei settori della cultura, del design, della moda, dell'arte e dei loro indotti:

"Il turismo a Milano vale otto miliardi di euro, cifra che raddoppiò grazie ad Expo. Milano ha la capacità di imporsi come capitale della cultura a 360 gradi".

Una rigenerazione in tal senso - l'esempio più noto e citato resta sempre quello di Bilbao e del Guggenheim - si riverbererebbe per Cappello su tutti i quartieri della città:

"Pensiamo a quello che il Fuorisalone è divenuto per Lambrate o alla zona attorno alla Fondazione Prada", ha concluso l'esponente di Italia Viva.

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