Il nostro caro saluto per CLAUDIO

Il nostro caro saluto per CLAUDIO

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CLAUDIO BONFANTI è stata una di quelle persone che ti ritrovi a fianco per tutta una vita, non importa con che frequenza e in quali occasioni e - semplicemente per la cordialità, la sincerità, la disponibilità che avverti con immediatezza - ti senti subito in amicizia. Poi con l'assiduità della frequentazione, ne scopri anche la dolcezza. E Claudio è stato un uomo dolce. 
Un uomo politico, un buon amministratore, che ha sempre avuto intelligenza dell'azione pubblica, secondo una vecchia (stavo per scrivere antica) concezione della politica come azione sociale tesa al progresso e al benessere e alla felicità delle persone. 
Ma a lui, che si batteva così tanto e con tanto entusiasmo, è stato però sempre difficile godere della serenità del suo impegno. E la sua tempra, pure forte, ne è stata intaccata irrimediabilmente. 
Lo piangiamo tutti. 
Sulla soglia di questa infausta primavera di un orribile anno bisestile, la sua scomparsa  appare tanto più grave perchè - come, ahinoi, il Covid ci ha abituato a riflettere - ogni albero che cade è la parte di una foresta che scompare, è un ambiente intero che si modifica. 
L'ambiente che Claudio, tra Bergamo e Milano, teneva vivo era quello di un socialismo progressista, 'umano' si diceva una volta, e 'di sinistra' si diceva anche, perché non rinunciava al sogno di una società migliore. 
Quando quelle idee vennero travolte in uno spietato contesto politico - in cui anche Claudio fu esageratamente e ingiustamente coinvolto - lui continuò la sua ricerca, evolvendo la sua concezione sociale nell'elaborazione dei valori di un Civismo nuovo, capace di interpretare meglio le esigenze dei cittadini, al di là delle strategie dei partiti, di stimolare anzi persino una loro maggiore partecipazione alla politica, alla cosa comune, dopo la traversata di tanti deserti. 
Claudio aveva profuso ancora tanto impegno anche nell'ultima appassionante avventura delle elezioni regionali del 2013, nella campagna per Ambrosoli presidente. 
Con lui c'erano anche Paolo Crivelli e Roberto Bruni, stesso impegno civico, stessa classe, stessa passione politica e stessa provenienza da un socialismo sociale, militante e radicale bergamasco. 
Insieme rappresentavano un ambiente, alberi forti di una foresta oggi sempre più in pericolo. 
Ma non è una generazione che ha vissuto invano. 
Sul prato, incerto ma sempre più verde dei valori civici prima o poi i loro semi troveranno il modo di germogliare. 
Pure in questa certezza, il dispiacere è davvero tanto!! 
Come scrive da Lecco Corrado Valsecchi, Claudio è stato un buon compagno di viaggio in questi anni. Sempre interessato agli sviluppi del civismo, promotore a Bergamo di tante iniziative e sodalizi, un militante disinteressato che lavorava con  passione con e per i più giovani. 
Ricordiamo con grande nostalgia le tante serate e alcune cene a casa sua a parlare dei nostri progetti. 
Mancherà a tutti noi la sua grande esperienza e la sua umanità. 

Alla famiglia, ai suoi amici, a quanti lo hanno conosciuto e voluto bene le più profonde condoglianze di Alleanza Civica, dal presidente Franco D'Alfonso e da ognuno dei membri dell'Associazione. 

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