Una nuova concezione dell'ecologismo per rinnovare la politica.

Una nuova concezione dell'ecologismo per rinnovare la politica.

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 di Lorenzo Fioramonti 

L'incontro che abbiamo avuto in webinar con gli esponenti di Alleanza Civica è stato a mio modo di vedere molto utile.
Utile perchè molto concreto e pragmatico.

E proprio perchè sono rimasto positivamente colpito da ciò, ho voluto appena qualche ora dopo  menzionare il nostro scambio e confronto di opinioni in una video conferenza con alcuni altri parlamentari che insieme a me fanno parte di questo progetto della rete ecologista, tra cui Nicola Fratoianni, Rossella Muroni, Elly Schlein, Francesco Laforgia, milanese, che certamente già conoscete.
L'utilità del nostro incontro sta in una serie di ragioni.

Innanzitutto perchè ci siamo conosciuti e finalmente abbiamo avuto l'occasione di un confronto diretto.
Poi perchè vedo anche nella vostra impostazione quell'elemento complementare rispetto ad una visione di sinistra tradizionale, che secondo me non ha più  grandi appeal nel modo di ragionare degli italiani di oggi.
E forse anche nel modo di governare il paese: c'è infatti bisogno di un atteggiamento che recuperi una visione industriale di un certo tipo, che porti davvero ad interessarsi anche delle questioni sollevate da tanti imprenditori italiani, che sono in prima fila nella generazione di posti di lavoro seri, dignitosi; di modelli economici e produttivi diversi. E così via.

Cose che invece storicamente la sinistra ha sempre guardato con un certo sospetto. E purtroppo continua a farlo in molti ambiti,  sbagliando:  perchè la rivoluzione, la trasformazione, la transizione è oggi guidata, specialmente e soprattutto,  quasi esclusivamente da tanti imprenditori italiani che molto spesso non hanno la capacità di essere ascoltati e i quali sono quasi sempre, in buona parte,  espressione di un nord innovativo e attento.

Mi piace questa possibilità di partecipare alle vostre conversazioni, di seguire le vostre discussioni e le vostre riunioni.
E ancor di più penso sia utile anche invitare alcuni di voi a contribuire al nostro percorso, il quale come vi dicevo è un percorso molto aperto,  che prevede un paio di mesi di confronti pubblici per arrivare poi a questa rete che vorremmo chiamare  appunto rete ecologista della sinistra e dell'innovazione proprio perchè vogliamo anche aprirci - e questa è una mia richiesta molto forte- ad un mondo che non guarda a sinistra con gli occhi e le modalità del passato.
Guarda magari alle forze progressiste, alle persone che  hanno valori storicamente legati a quel mondo lì, ma  con un linguaggio nuovo, una narrazione nuova, anche con il bisogno di  concetti nuovi.

E questo vale tanto per i giovani, per gli imprenditori innovativi, quanto per buona parte del mondo cattolico, per esempio, che si ritrova molto nell'impostazione nuova di Papa Francesco, ma non concepisce il linguaggio tradizionale di un mondo di sinistra tout court.
Quindi sono molto contento, perchè il nostro scambio è stato davvero concreto. Non abbiamo bisogno di girare intorno alle questioni.
Perciò è un percorso difficile, un percorso dove non mancano certo ostacoli. Ma io intendo portarlo avanti fino in fondo, per vedere se troviamo il modo -una volta tanto - di  mettere  persone  diverse intorno ad un tavolo, che non devono per forza vedere il mondo allo stesso modo,  avere al cento per cento   la stessa visione, ma hanno voglia di unirsi in una battaglia comune.
È la cosa più importante,  perchè altrimenti le nostre istanze rimangono sempre minoritarie. E io credo che il mondo, il Paese, tanti cittadini, il clima, il benessere condiviso e tutte le emergenze che conosciamo, non ci diano più questo 'diritto'  di attendere.
Spero di poter ricambiere  la vostra ospitalità invitandovi quanto prima ad un nostro confronto on line affinché il nostro scambio pragmatico di opinioni possa trovare continuità.

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